Whistleblowing

Cosa si intende con il termine whistleblowing?

Il termine “Whistleblowing” si riferisce all’atto in cui un individuo, noto come “segnalatore” o “whistleblower,” riferisce comportamenti illegali o violazioni delle normative di cui ha personalmente preso conoscenza all’interno di un’azienda o di un’organizzazione durante l’espletamento delle proprie mansioni. In genere, il segnalatore è un dipendente, ma non è escluso che la segnalazione possa provenire da terze parti, come ad esempio fornitori o clienti.

Perché possa essere definito “Whistleblowing,” la segnalazione deve riguardare violazioni di leggi nazionali o dell’Unione Europea che danneggiano l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’organizzazione privata.

Quando la segnalazione avviene attraverso canali interni all’azienda, ci si riferisce al “whistleblowing interno,” mentre quando la denuncia viene effettuata attraverso canali esterni, come ad esempio tramite l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) o tramite la divulgazione pubblica, si parla di “whistleblowing esterno.”

Spesso, il segnalatore opta per una divulgazione pubblica quando nutre dubbi sulla capacità dell’azienda o dell’organizzazione di gestire in modo sicuro e adeguato le segnalazioni interne o ha timore di subire ritorsioni. Pertanto, è di fondamentale importanza che le aziende istituiscano e mantengano canali interni di segnalazione efficaci e ben funzionanti.

Quali sanzioni sono previste per le aziende che non rispettano l’obbligo normativo del Whistleblowing?

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) prevede e applica ai responsabili le seguenti sanzioni:

A) da € 10.000 a € 50.000 quando accerta che:

  • sono state commesse ritorsioni;
  • la segnalazione è stata ostacolata o si è tentato di ostacolarla o è stato violato l’obbligo di riservatezza;
  • non sono stati istituiti canali di segnalazione o non sono state adottate procedure per l’effettuazione e la gestione delle segnalazioni ovvero l’adozione o la loro implementazione non è conforme alla normativa;
  • non è che non è stata svolta l’attività di verifica e analisi delle segnalazioni ricevute.

B) da € 500 a € 2.500 quando accerta che sono state violate le tutele nei confronti del segnalante.

Chi può segnalare?

I segnalatori possono essere:

  • lavoratori subordinati,
  • lavoratori autonomi che svolgono la propria attività lavorativa presso i soggetti del settore privato
  • liberi professionisti e consulenti che prestano la propria attività presso i soggetti del settore privato
  • volontari e tirocinanti, retribuiti e non retribuiti, che prestano la propria
  • attività presso i soggetti del settore privato
  • azionisti (persone fisiche)

Per tutti i suddetti soggetti, la tutela si applica anche durante il periodo di prova e anteriormente o successivamente alla costituzione del rapporto di lavoro o altro rapporto giuridico.

Persone con funzioni di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza, anche qualora tali funzioni siano esercitate in via di mero fatto, presso i soggetti del settore privato

Cosa si può segnalare?

Nell’ambito del Whistleblowing, rientrano le segnalazioni di violazioni delle disposizioni normative nazionali o europee, che possono comprendere illeciti di natura amministrativa, contabile, civile o penale, la commissione di reati previsti dal D.Lgs. 231/01, la mancata osservanza dei dispositivi di controllo previsti dai Modelli 231, comportamenti illeciti soggetti alle normative dell’Unione europea, nonché atti od omissioni che causano danni agli interessi finanziari dell’Unione o che riguardano il mercato interno. Queste segnalazioni devono aver luogo all’interno del contesto lavorativo e devono ledere l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato.

Cosa prevede Il Decreto Whistleblowing?

Il Decreto Legislativo 24/2023, che recepisce la Direttiva Europea 2019/1937, ha stabilito l’obbligo per la maggior parte delle imprese di istituire entro la fine del 2023 propri canali interni di segnalazione. Questi canali consentiranno alle persone di segnalare violazioni in forma scritta, inclusa la modalità informatica, o verbalmente attraverso linee telefoniche o sistemi di messaggistica vocale, o, su richiesta del segnalante, mediante incontri diretti previamente concordati. Inoltre, il decreto introduce misure mirate a garantire la piena riservatezza dell’identità dei segnalanti e a proteggerli.

Questo nuovo decreto riconosce il ruolo cruciale della “segnalazione” nella prevenzione delle violazioni normative e si impegna a fornire una protezione più definita e strutturata ai soggetti che decidono di segnalare comportamenti illeciti, indipendentemente dal fatto che lavorino in aziende pubbliche o private.

Nel dettaglio, il decreto impone alle aziende di:

1. Creare canali interni di segnalazione.
2. Adottare procedure per l’attuazione e la gestione di questi canali interni.
3. Fornire informazioni sui canali di segnalazione esterna all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).
4. Garantire misure di protezione per i segnalanti, come la riservatezza della loro identità e il divieto di subire ritorsioni.
5. Implementare le azioni necessarie in materia di trattamento dei dati personali.

Quali Aziende devono rispettare l’adempimento normativo del Whistleblowing?

Le categorie di aziende soggette a queste disposizioni includono:

1. Imprese private che hanno impiegato almeno 50 lavoratori subordinati nell’anno precedente.
2. Imprese che hanno adottato il Modello 231, anche se nell’anno precedente non hanno raggiunto la media di 50 lavoratori subordinati.
3. Aziende del settore pubblico.
4. Imprese operanti in settori regolamentati a livello europeo, anche se nell’anno precedente non hanno raggiunto la media di almeno 50 lavoratori subordinati.

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