Rischio di liquidità: cosa si intende e quali sono gli indicatori utili.

18 Mag 2023

Il rischio di liquidità si riferisce alla possibilità che un’azienda non sia in grado di soddisfare le sue obbligazioni finanziarie a breve termine con le risorse finanziarie disponibili. In altre parole, se un’azienda non dispone di abbastanza liquidità per pagare i propri debiti scaduti, potrebbe essere costretta a cercare finanziamenti esterni o addirittura a dichiarare bancarotta.

Ci sono diversi indicatori che possono essere utilizzati per valutare il rischio di liquidità di un’azienda.

Alcuni di questi includono:

1. Ratio di liquidità corrente

Il rapporto di liquidità corrente, noto anche come current ratio o current liquidity ratio, è un indicatore finanziario utilizzato per valutare la capacità di un’azienda di coprire le sue passività correnti (obbligazioni a breve termine) utilizzando gli asset correnti (risorse a breve termine) disponibili.

Il rapporto di liquidità corrente viene calcolato dividendo gli asset correnti dell’azienda per le passività correnti. Gli asset correnti includono generalmente contanti, investimenti a breve termine, crediti commerciali (crediti da clienti), inventario e altri asset che possono essere facilmente convertiti in denaro nel giro di un anno. Le passività correnti comprendono solitamente debiti verso fornitori, prestiti a breve termine, imposte da pagare e altre passività che devono essere soddisfatte entro un anno.

La formula del rapporto di liquidità corrente è la seguente:

Rapporto di liquidità corrente = Asset correnti / Passività correnti

Un rapporto di liquidità corrente superiore a 1 indica che l’azienda ha abbastanza risorse correnti per coprire le sue obbligazioni a breve termine. Idealmente, un rapporto di liquidità corrente superiore a 1,5 viene considerato buono, poiché indica una maggiore capacità di far fronte agli impegni finanziari immediati.

Tuttavia, è importante notare che il rapporto di liquidità corrente da solo potrebbe non fornire un’immagine completa della situazione finanziaria di un’azienda. È consigliabile considerare altri fattori finanziari e analizzare il contesto specifico dell’azienda, come il settore di appartenenza e le sue esigenze di liquidità, per ottenere una valutazione finanziaria più accurata.

2. Ratio di liquidità rapida

Il rapporto di liquidità rapida, noto anche come quick ratio o acid-test ratio, è un indicatore finanziario che valuta la capacità di un’azienda di coprire le sue passività correnti utilizzando gli asset correnti più liquidi.

A differenza del rapporto di liquidità corrente che include tutti gli asset correnti, il rapporto di liquidità rapida considera solo gli asset più facilmente convertibili in contanti, escludendo l’inventario poiché potrebbe richiedere più tempo per essere convertito in denaro. Gli asset correnti utilizzati per calcolare il rapporto di liquidità rapida includono generalmente contanti, investimenti a breve termine e crediti commerciali (crediti da clienti).

La formula del rapporto di liquidità rapida è la seguente:

Rapporto di liquidità rapida = (Asset correnti – Inventario) / Passività correnti

Poiché l’inventario viene escluso dal calcolo, il rapporto di liquidità rapida fornisce una misura più stringente della liquidità immediata di un’azienda rispetto al rapporto di liquidità corrente.

Un rapporto di liquidità rapida superiore a 1 indica che l’azienda ha abbastanza asset liquidi per coprire le sue obbligazioni a breve termine, escludendo l’inventario. Idealmente, un rapporto di liquidità rapida superiore a 1 viene considerato buono, poiché indica una maggiore capacità di far fronte agli impegni finanziari immediati senza dover dipendere dalla vendita dell’inventario.

Anche in questo caso, è importante considerare altri fattori finanziari e analizzare il contesto specifico dell’azienda per una valutazione finanziaria completa. Il rapporto di liquidità rapida dovrebbe essere utilizzato insieme ad altri indicatori finanziari per ottenere una visione più approfondita della liquidità e della solidità finanziaria di un’azienda.

3. Rapporto di conversione del ciclo operativo

Il rapporto di conversione del ciclo operativo, noto anche come ciclo di conversione del capitale circolante o ciclo di cassa, è un indicatore finanziario che misura il tempo medio in cui l’azienda converte gli investimenti in inventario in entrate di cassa attraverso le vendite.

Il ciclo operativo è composto da tre componenti principali:

1. Periodo medio di vendita: Rappresenta il tempo medio che l’azienda impiega per trasformare l’inventario in vendite. In altre parole, misura il tempo medio necessario per vendere l’inventario dell’azienda.

2. Periodo medio di incasso: Indica il tempo medio che l’azienda impiega per convertire le vendite in entrate di cassa attraverso la raccolta dei crediti dai clienti. Misura la velocità con cui i clienti pagano le fatture emesse dall’azienda.

3. Periodo medio di pagamento: Rappresenta il tempo medio che l’azienda impiega per pagare i fornitori e le obbligazioni commerciali. Misura il ritardo medio nel pagamento dei debiti commerciali.

Il rapporto di conversione del ciclo operativo si calcola sommando il periodo medio di vendita al periodo medio di incasso e sottraendo il periodo medio di pagamento. La formula è la seguente:

Rapporto di conversione del ciclo operativo = Periodo medio di vendita + Periodo medio di incasso – Periodo medio di pagamento

Un valore più basso del rapporto di conversione del ciclo operativo indica un ciclo operativo più efficiente, in cui l’azienda converte rapidamente l’inventario in entrate di cassa e gestisce efficacemente i crediti e i pagamenti ai fornitori. Ciò può essere un segnale positivo di efficienza operativa e di gestione finanziaria.

 

Un rapporto di conversione del ciclo operativo più alto potrebbe indicare un ritardo nel convertire l’inventario in vendite o nella raccolta dei crediti dai clienti, o un ritardo nel pagamento dei fornitori. Questo potrebbe comportare una maggiore necessità di finanziamento a breve termine o di liquidità per sostenere il ciclo operativo dell’azienda.

Il rapporto di conversione del ciclo operativo può variare tra le industrie e le aziende specifiche, quindi è importante confrontare il valore con le medie di settore o con i dati storici dell’azienda per ottenere un contesto significativo. Inoltre, è utile analizzare i componenti del ciclo operativo separatamente per identificare le aree in cui l’azienda può apportare miglioramenti per ottimizzare il suo flusso di cassa e la gestione del capitale circolante.

4. Ratio di copertura dei debiti

Il rapporto di copertura dei debiti, noto anche come debt coverage ratio o debt service coverage ratio (DSCR), è un indicatore finanziario che misura la capacità di un’azienda di generare abbastanza flusso di cassa per coprire i suoi pagamenti di debito.

Questo rapporto è particolarmente importante per le aziende che hanno obbligazioni di debito, come prestiti bancari o obbligazioni, in quanto indica se l’azienda ha la capacità finanziaria di soddisfare i propri obblighi di pagamento del debito.

Il rapporto di copertura dei debiti si calcola dividendo il flusso di cassa operativo dell’azienda (generalmente definito come l’utile operativo prima delle imposte, degli interessi e dell’ammortamento) per i pagamenti di interesse e principale del debito.

La formula del rapporto di copertura dei debiti è la seguente:

Rapporto di copertura dei debiti = Flusso di cassa operativo / Pagamenti di interesse e principale del debito

Un rapporto di copertura dei debiti superiore a 1 indica che l’azienda ha abbastanza flusso di cassa per coprire i pagamenti del debito. In generale, un rapporto superiore a 1,2 o 1,5 viene considerato positivo, poiché indica una maggiore sicurezza nella capacità dell’azienda di far fronte ai propri obblighi di debito.

 

Un rapporto di copertura dei debiti inferiore a 1 indica che l’azienda potrebbe avere difficoltà a generare abbastanza flusso di cassa per coprire i pagamenti del debito. Ciò potrebbe indicare un rischio maggiore di insolvenza o difficoltà finanziarie per l’azienda.

Il rapporto di copertura dei debiti è spesso utilizzato dalle banche e dagli investitori per valutare il merito creditizio di un’azienda e la sua capacità di onorare i pagamenti del debito. Un rapporto più alto indica una maggiore capacità di rimborso e può influire positivamente sulla capacità di ottenere finanziamenti o condizioni di prestito più favorevoli.

Tuttavia, è importante considerare anche altri fattori finanziari e analizzare il contesto specifico dell’azienda per una valutazione finanziaria completa. Il rapporto di copertura dei debiti dovrebbe essere utilizzato in combinazione con altri indicatori finanziari per ottenere una visione più approfondita della capacità dell’azienda di gestire il proprio debito.

 

Questi indicatori possono aiutare a valutare il rischio di liquidità di un’azienda e a identificare eventuali aree di miglioramento. Tuttavia, è importante ricordare che ogni azienda ha una situazione finanziaria unica e che questi indicatori dovrebbero essere interpretati insieme ad altre informazioni disponibili, come il settore di appartenenza, la dimensione dell’azienda e i fattori macroeconomici.

In conclusione, inoltre, risulta necessaria un’analisi più approfondita che tenda conto anche di indicatori non finanziari, soprattutto se gli obiettivi possono andare dall’ottimizzazione finanziaria della tua azienda alla gestione della crisi della stessa.